
//2009
Addizione sottrattiva
2015// Palazzo Tiepolo-Passi, 56th Venice Art Biennale, Collateral event, Venice, Italy;
2012// MAD, Museo di arte e design di New York
2012// Glasstress Beirut, Beirut Exhibition Center, Lebanon;
2011// Glasstress Stockholm, Millesgarden Museum, Stockholm, Sweden;
2010// Fondazione Bevilacqua La Masa, Venice, Italy;
2009// Glasstress, 53rd Biennale di Venezia,Venice, Italy;
The table symbolically reunites several propitiatory ceremonies and rituals. In Roman times, parallels were drawn between the micro- and macrocosm (see Petronius’ Banquet of Trimalchio). It is also a “place” that evokes another condition or situation fraught with subtle meanings. This table is a potential battlefield, where opposing or conflicting positions are pitted against each other, heralding the negotiations of many an armistice never concluded. This table reiterates bilateral values that do not constitute an answer to the truth but rather raise issues that question the very boundaries of the imaginary. A red line drawn midway both divides and unites, as with past and present diasporas.This is a metaphor for dialogue, announced but never achieved: a plan abandoned, made barren, serving nothing; a portrayal of things, as if on stage, where anything can happen and everything is undone. S.R.
La tavola riunisce simbolicamente aspetti del vivere in ritualità rassicuranti e propiziatorie. In epoca romana venivano addirittura affermati parallelismi tra micro e macro cosmo (vedi la cena di Trimalcione). Ma è anche un “luogo” che rimanda altrove, a valori meno evidenti, seppur intrisi di significati sottili. Questa tavola è un potenziale campo di battaglia, dove postazioni opposte o contrapposte, si misurano; si attuano trattative di armistizi annunciati e forse mai definiti. Afferma valori bilaterali che non costituiscono una risposta alla verità, si pone piuttosto come interrogativo su una linea di confine immaginaria, un filo rosso, che divide e accomuna, allo stesso tempo, come nei contenziosi di diaspore passate e presenti. È una metafora per un dialogo annunciato e mai realizzato. Un piano desertico, triste, avvilente e spoglio, senza nulla da servire. Una rappresentazione, come in un palcoscenico, dove può succedere di tutto e tutto si annulla. S.R.